Ieri, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, Ursula von der Leyen ha annunciato di aver arruolato Mario Draghi: “una delle menti economiche migliori d’Europa”, come ha detto la presidente. Con una missione: aiutare a costruire il futuro della competitività europea.
In un coro di apprezzamenti si è distinto, come al solito in negativo, Salvini: “Cosa penso dell’incarico a Draghi? Non penso. Buona fortuna”.
Neanche su un nome stimato internazionalmente, una delle più rispettate figure italiane, Salvini riesce a fare a meno di dar prova di populismo, demagogia e inaffidabilità. In Veneto abbiamo un detto che è perfetto per quelli che blaterano senza pensare: “Prima de parlar, tàsi”.