Sul tema delle patenti di guida credo che il Parlamento Europeo abbia perso un’occasione importante. Rinunciando, per preoccupazioni soprattutto elettorali, a fare di più per aumentare la sicurezza sulle nostre strade. Un errore. E un peccato anche per il nostro Paese, che ha una normativa più stringente e che poteva rappresentare un esempio di rigore e di attenzione alla vita. Perché di questo parliamo: delle oltre 20000 vite perse ogni anno sulle strade d’Europa.
Invece, una maggioranza di destra composta da Ppe ed Ecr ha rigettato il modello italiano, basato su visite mediche obbligatorie al momento della concessione e del rinnovo della patente. Stessa sorte per il sistema della patente a punti e della tolleranza zero per l’assunzione di alcool per i neopatentati alla guida, aspetti cruciali su cui avremmo potuto e dovuto portare a casa risultati più forti.
Intendiamoci: rispetto alla direttiva precedente, quello fatto è comunque un passo avanti, nella logica di migliorare la sicurezza stradale e sostenere le transizioni verde e digitale dell’UE.
Ma, come detto, si poteva fare di più. E tanto resta da fare per garantire maggiormente la sicurezza nelle nostre strade.