L’emergenza Pfas minaccia l’Europa e anche la terra veneta e vicentina. Dopo gli studi e le scoperte degli ultimi dieci anni, che hanno rilevato una contaminazione di Pfas nelle nostre falde, oggi la questione torna attualissima. C’è una rinnovata preoccupazione sui possibili impatti sul territorio della combustione dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue del Veneto, che saranno bruciati nel nuovo impianto Eni Rewind a Porto Marghera. I risultati di un nuovo studio sono attesi per fine maggio.
Quella provocata dai Pfas è una forma di inquinamento particolarmente insidiosa, perché si insinua nell’ambiente danneggiando i nostri ecosistemi e mettendo a rischio anche la salute umana.
E se ancora la ricerca non è in grado di dirci con certezza la portata di questi rischi, è fondamentale che ci sia da parte di tutti, a tutti i livelli, il massimo impegno per limitarne gli effetti negativi. Puntando sulla scienza e la ricerca. La salute deve venire, sempre, prima del profitto.