Parliamoci chiaro: è normale che un governo voglia nominare persone di propria fiducia in enti, aziende, ruoli chiave. Quello che non è normale è la smania con cui il governo Meloni lo sta facendo, anche a costo di pesanti forzature.
L’ultimo caso è di queste ore: il decreto legge con cui si commissariano INPS e INAIL, a prescindere da risultati recenti anche positivi. O si cambia la normativa per poter spostare al teatro San Carlo di Napoli l’attuale amministratore delegato della Rai. In una mossa neppure mascherata per allineare il servizio di informazione pubblica.
È una logica pericolosa. Ignorare meriti e risultati per piazzare solo i propri fedelissimi, in un tentativo senza precedenti di mettere le mani su ogni poltrona, è una cosa che non fa il bene del Paese. Ma solo della propria parte.