Come racconta oggi Il Giornale di Vicenza, ogni mese 5000 persone, fra europarlamentari, funzionari, assistenti e dipendenti dell’Unione, devono spostarsi dalla sede europea di Bruxelles a quella di Strasburgo per partecipare alla sessione plenaria del Parlamento Europeo.
Un vero e proprio trasloco, nato dall’impegno per la pacificazione post Seconda Guerra Mondiale, ma che oggi, nella nostra Europa, davvero non ha più senso.
Mantenere aperta la sede di Strasburgo per una sola settimana al mese, mentre il resto del lavoro si svolge a Bruxelles, rappresenta ormai un vero e proprio spreco ai danni dei cittadini, con costi altissimi a livello economico e ambientale.
Sarebbe opportuno rivedere l’organizzazione delle plenarie, per fare in modo che gli organi decisionali dell’Unione possano lavorare tutti nello stesso luogo. Ci sono stati già diversi tentativi in tal senso, tutti falliti. Adesso mi auguro che si possa arrivare a una soluzione condivisa fra i diversi Paesi membri, per normalizzare una situazione che diventa ogni giorno più insostenibile.