Il dissidente russo Vladimir Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di carcere. La sua colpa? Schierarsi contro il regime di Putin e la folle invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Al momento della sentenza, ha detto:
«Verrà il giorno in cui due più due tornerà a fare quattro, in cui la guerra sarà chiamata guerra, e saranno riconosciuti criminali quelli che l’hanno fomentata e scatenata, non coloro che hanno cercato di fermarla. Questo giorno arriverà, inevitabile come la primavera che viene a cambiare l’inverno più freddo. E allora la nostra società aprirà gli occhi e rabbrividirà per i terribili delitti perpetrati a suo nome. Persino oggi, persino nel buio che ci circonda, in questa gabbia, io amo il mio Paese e credo nella nostra gente. Prima o poi percorreremo insieme questa strada»
Parole di straziante dignità, capaci di riflettere la speranza per un futuro migliore. Un futuro che, voglio credere, non tarderà ad arrivare.