Ieri ho scelto di astenermi dal voto finale del testo sul sostegno alla produzione di munizioni.
Il mio sostegno all’Ucraina, che da più di un anno subisce l’aggressione da parte della Russia di Putin in questa assurda guerra, non è mai venuto meno.
Così come sostengo con convinzione lo strumento da 500 milioni di euro che sarà utilizzato per l’acquisto congiunto di armi nell’ottica di una difesa europea e di supporto per l’Ucraina.
Ma per me era dirimente che gli emendamenti proposti dalla delegazione italiana e sostenuti dal Gruppo S&D fossero approvati.
È inaccettabile che i fondi del Pnrr e i fondi di coesione siano utilizzati per l’acquisto di armi e munizioni, così come non posso accettare che siano previste delle deroghe agli orari di lavoro per coloro che lavorano nelle aziende produttrici di armi, mentre non si pone in discussione l’ipotesi di tassazione degli extra-profitti delle grandi aziende per sostenere le spese militari.
Alla luce di queste considerazioni, mi sono quindi astenuto nella votazione finale.
Spero, inoltre, che il Governo italiano non utilizzi neanche un euro di questi fondi in armi e munizioni.