In Europa si disegna il nostro futuro, ma ho deciso di non ricandidarmi.

 

Vorrei condividere una scelta che per me è stata sofferta – ma lungamente ponderata. Come tutti, parteciperò attivamente alla prossima campagna elettorale per difendere la nostra idea di Europa. Ma non lo farò da protagonista, in prima persona. Ho deciso di non ricandidarmi per un altro mandato al Parlamento Europeo. E credo giusto spiegarne le ragioni, seppur brevemente, a tutti voi.

Quella europea è stata, e sarà ancora per i prossimi mesi in cui non mancherà il mio impegno, un’esperienza formidabile. Un’esperienza che mi ha dato molto e a cui credo di aver dato molto, occupandomi in un anno e mezzo di 19 dossier, in particolare sui temi ambientali. Un fronte, quello della lotta al cambiamento climatico e della qualità dell’ambiente, che simboleggia perfettamente la centralità della funzione europea – e anche l’importanza delle elezioni di giugno. Solo l’Unione, infatti, ha la capacità di affrontare le questioni di sistema che i singoli Stati non possono, o non vogliono, risolvere. In questo senso per me è stata una grande soddisfazione poter portare all’approvazione, come relatore, il dossier sul nuovo regolamento Batterie, che farà dell’Europa un pioniere mondiale nella sfida per una transizione verso la piena sostenibilità.

Tuttavia, quasi tutta la mia vita politica è stata dedicata ai territori e si è svolta nei territori. Gli ultimi cinque anni mi hanno visto vivere invece esperienze più nazionali: prima come presidente dell’Unione delle Province italiane, poi da Sottosegretario all’Interno, ora in Parlamento Europeo. Dopo anni di distanza, seppur temperata dai costanti incontri, scelgo di tornare a casa: al mio territorio, a Vicenza, al Veneto, a cui ho intenzione di dedicare nei prossimi anni le mie energie, la mia esperienza e la mia passione per la politica.

In questa pagina europea ho sentito forte il sostegno del Partito e della comunità Democratica, a cui va il mio ringraziamento.

Ci sarò anch’io a fianco del Partito per queste elezioni, particolarmente importanti. Perché resto convinto che quella europea sia una scommessa per tutti noi e per le generazioni che verranno. E perché sono sempre più evidenti le differenze, anche radicali, tra le idee di Europa che vanno al confronto. Non solo ad opera dei sovranisti e ultra-nazionalisti, che vogliono far regredire l’Unione. Ma anche dello stesso PPE, pur oggi in coalizione con noi, che sta scegliendo con colpevole miopia e opportunismo di sacrificare l’agenda ambientale (che pure è stata il principale impegno della presidenza di Ursula von der Leyen) per rassicurare interessi conservativi e corporativi.

Sono minacce vere, per fronteggiare le quali è importante che il fronte progressista raggiunga un risultato forte. Perché in gioco non c’è solo una legislatura, ma il futuro dei nostri figli e nipoti.

Grazie per la vostra vicinanza anche in questi anni! Ci vediamo presto, nelle belle terre del nostro amato Veneto.

 

Achille Variati

 

Restiamo in contatto

Cosa succede in Europa? Iscriviti alla newsletter per ricevere notizie e approfondimenti.