Vi sembra normale che ieri alle 17 sulla vetta della Marmolada siano stati registrati 13,3° di temperatura? A 3350 metri non è normale per niente! E infatti è il record del decennio. Ma fenomeni simili accadono ovunque: su vette ancora più alte, come il Monte Rosa, o con i terribili incendi favoriti da caldo e siccità che stanno devastando, solo in questi giorni, il Canada e le Canarie.
La preoccupazione è tutt’altro che teorica. Come conseguenza del calore eccessivo, ghiacciai e versanti montani diventano sempre più instabili: è l’allarme della Protezione Civile. E non è un caso che si moltiplichino, quest’estate, gli incidenti mortali in quota. Con vittime anche esperte della montagna.
Si possono chiudere gli occhi, o si può riconoscere che questo innalzamento globale della temperatura è pericoloso. Per fronteggiarlo, l’Europa ha assunto l’impegno a una riduzione del 55% della produzione di anidride carbonica entro il 2030. I singoli Stati, però, e l’Italia più di altri, esitano ad attuare le necessarie politiche ambientali, per paura di toccare troppi interessi economici. E invece, come vediamo ogni giorno, non c’è più tempo da perdere.