“Non sono solito commentare le vicende interne di un altro partito, ma una cosa sull’espulsione dalla Lega di Gianantonio Da Re la voglio dire: è davvero la fine di un’epoca. Conosco Gianantonio da ben prima di reincrociarlo in Parlamento Europeo in questo ultimo periodo. Siamo, e siamo sempre stati, su posizioni distanti. Ma ho sempre rispettato la sua passione politica, e il suo genuino amore per la terra veneta.
Da Re paga le critiche, anche colorite, fatte nei confronti di Salvini: “leader maximo” – ma forse dovremmo dire “minimo” – di una Lega che sempre più sembra aver smarrito la sua identità. Da sindacato di territorio, come era nata, a partito che anno dopo anno si sposta più a destra, a destra anche di FdI, flirtando con gli estremisti italiani ed europei.
E così, il disagio di un politico “vecchio stile” come Da Re è quello di tanti leghisti della prima ora. Sognavano maggiore autonomia per la propria terra, si ritroveranno con il generale Vannacci capolista imposto dal sempre più romano Salvini.”