La giornata di ieri è la perfetta sintesi della brutale competizione politica interna al centrodestra. Che rischia di piegare tutto, dalla collocazione dell’Italia ai rapporti con l’Europa, alle necessità elettorali di FdI e Lega, che evidentemente vengono prima degli interessi del Paese.
Ieri Salvini era a Pontida, abbracciato alla Le Pen, iscrivendo quindi la Lega e un pezzo di maggioranza tra gli estremisti sovranisti anti-europei.
In contemporanea, Meloni era a Lampedusa con la Presidente della Commissione europea, a cercare di ottenere l’aiuto dell’Unione nella complessa sfida della gestione dei migranti. I cui sbarchi, in questo anno di governo del centrodestra, sono raddoppiati.
Meno Europa o più Europa? Vogliamo la nostra “sovranità” piena (e quindi arrangiarci in ogni cosa, dai migranti all’agricoltura alla ricerca alle infrastrutture) o lavorare con i nostri alleati?
Purtroppo, la schizofrenia politica del centrodestra non riflette una raffinata battaglia di idee: più prosaicamente, una competizione per i voti. La campagna per le Europee 2024 in Italia è iniziata, con 9 mesi di anticipo. E Salvini, ansioso di riequilibrare la bilancia del potere con Meloni, la giocherà senza esclusione di colpi.