Si rimane sconcertati di fronte alla notizia dei giorni scorsi: a ordire – e pagare – l’attentato contro il giornalista Ario Gervasutti sarebbe stato l’ex senatore ed ex consigliere comunale vicentino Alberto Filippi.
Quell’attentato aveva fatto molto scalpore, specie nel territorio. Gervasutti è stato fra l’altro direttore de Il Giornale di Vicenza. Filippi è stato un volto importante della Lega, prima di passare a FdI. L’idea che ci possa essere davvero stato, come sostiene l’accusa formalizzata dalla magistratura, un intreccio perverso con la criminalità organizzata è terribile. Non solo perché provare a intimidire un giornalista, tanto più con metodi mafiosi, è una colpa mortale nella società democratica. Ma perché a farlo sarebbe stato un imprenditore e politico importante, che aveva giurato di servire le istituzioni, la Repubblica, le sue leggi. Sia a livello locale che nazionale.
Serve assoluta chiarezza. Onestamente, mi aspetterei che dicessero qualcosa anche quei partiti del centrodestra in cui l’onorevole Filippi ha militato, con ruoli assai importanti. Fatti di questa gravità non possono essere nascosti nel pigro cicaleccio ferragostano, sperando vengano dimenticati.