E così il governo ha nominato il generale Figliuolo commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. Intendiamoci: ne aveva facoltà, e Figliuolo – al quale Draghi aveva affidato la campagna vaccinale per il Covid – è figura di grande spessore e capacità.
È però un peccato che la politica romana abbia prevalso sul buon senso: da sempre, questo ruolo viene dato al presidente della regione colpita. Perché sono incarichi lunghi, che durano anni, che richiedono un grande lavoro di coordinamento istituzionale e dei territori, in rapporto diretto con cittadini e imprese, con i sindaci, le associazioni economiche e le organizzazioni sindacali. Non a caso anche governatori di destra come Zaia, Toti, Fedriga avevano sostenuto l’opportunità che l’incarico andasse al presidente dell’Emilia-Romagna.
Ma Stefano Bonaccini è del PD, e il governo Meloni ha preferito “punirlo”: speriamo che questo non penalizzi anche cittadini e imprese.