Sei mesi fa rimanemmo attoniti per la morte, in un incidente stradale, dell’amato campione delle due ruote Davide Rebellin.
Lo sconcerto mutò in rabbia quando scoprimmo che il camionista tedesco che lo aveva travolto non si era fermato a soccorrerlo ed era fuggito in Germania, Paese le cui leggi sui delitti stradali sono diverse dalle nostre.
Oggi la buona notizia: finalmente le autorità tedesche lo hanno arrestato. Non è solo giusto per la famiglia e chi voleva bene a Rebellin, ma anche perché l’Europa deve avere, su crimini odiosi come questi, un quadro normativo comune, come ho chiesto in una mia interrogazione in Parlamento Europeo. La giustizia non dovrebbe conoscere confini.