Nessuno deve essere al di sopra della legge. Soprattutto i potenti. Con l’incriminazione di Donald Trump, confermata ieri notte, si riafferma un principio fondamentale e troppo spesso dimenticato: se c’è una legge, va rispettata; se è stato commesso un crimine, va perseguito. A prescindere da ogni altra considerazione, perché lo stato di diritto è lo scudo dei più deboli contro i soprusi dei forti. Ed è il baluardo su cui poggia la nostra democrazia.
L’ex presidente, che disprezza ogni regola e pensa di farla sempre franca, minaccia “caos e distruzione” se verrà arrestato. Intanto, però, dovrà presentarsi davanti a una Corte. Perché, appunto, la legge vale per tutti. Anche per chi, fino a due anni fa, era “l’uomo più potente del mondo”.