Il governo sta litigando per decidere centinaia di nuove nomine ai vertici delle società pubbliche o partecipate dallo Stato. Si discute per nominare la persona più competente? No. In larga parte, assistiamo alle peggiori guerre di posizione: Tizio sì perché è del mio partito, Caio no perché è del tuo. E tutto questo all’interno della stessa maggioranza. Un metodo sbagliatissimo: il futuro di aziende cruciali, dall’economia all’energia, verrà deciso per ragioni di partito o clientela.