7 veneti su 10 dicono di non essere riusciti, dopo mesi, a fissare la visita medica o l’esame diagnostico ordinato dal medico, nonostante i tentativi col Cup (il Centro unico di prenotazione della Regione).
Il risultato? Chi può permetterselo ricorre alla sanità privata. Mentre chi non può spesso rinuncia.
Lo dice l’indagine fatta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle liste d’attesa in Veneto, e basata su un ampio campione di 3 mila cittadini di tutte le province venete.
C’è poco da dire e molto da fare: la sanità veneta, di cui sempre si vanta la politica regionale con Zaia in testa, mostra evidenti difficoltà. Negli anni si è rinunciato a investire, facendo scelte diverse: e così oggi il diritto alla salute e ad un’assistenza pubblica e gratuita è sempre più evidentemente compromesso. E a pagare sono i cittadini, specie i meno fortunati: nessuno dovrebbe rinunciare a un esame perché non se lo può permettere. Se succede questo, abbiamo tutti fallito come società.